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Castello Orsini

Castello Orsini


Le notizie giunte a noi del medioevo vasanellese sono veramente scarse. L'unica informazione certa è che il territorio di Vasanello faceva parte di quello che, successivamente, sarebbe divenuto Patrimonio di San Pietro in Tuscia; questo grazie alla donazione di terre fatta da parte del re longobardo Liutbrando a papa Gregorio II. Nel 1278 Orso Orsini, nipote di papa Niccolò III, riuscì a strappare Vasanello alla Chiesa e, nel tentativo di mantenerne il possesso, fece erigere su un precedente bastione falisco - romano la prima importante fortificazione dell'imponente castello baronale che ammiriamo oggi. L'imponente costruzione non servì a molto perché, appena quattro anni dopo, Martino IV costrinse Orsini a restituire le terre alla Chiesa. Per ironia della sorte il feudo tornò agli Orsini per altre vie due secoli più tardi. Elena, sorella del cardinale Latino Orsini lo ereditò alla morte del marito Gentile Migliorati. Da costei, nel 1452, il feudo passò al figlio Ludovico Orsini. Il periodo di maggiore splendore iniziò per Vasanello poco tempo dopo, nel corso dei tre anni di pontificato di Callisto III, al secolo Alfonso Borgia, quando dalla nativa Spagna giunse la nipote Adriana De Mila. Dopo una ridda di amicizie piuttosto affettuose, l'intraprendente fanciulla si sposò con Ludovico, con il quale ebbe un figlio, Orsino. Nel 1492, quando il cugino Rodrigo Borgia assurse al soglio pontificio con il nome di Alessandro VI non esitò a servire favori della nuora Giulia Farnese su un piatto d'argento al figlio Orsino. Fu in occasione delle nozze, officiate proprio dall'ancora cardinale Rodrigo Borgia nel 1489, che fu commissionato il primo ciclo di affreschi di castello Orsini. A dimostrarlo uno scudo situato nella saletta della torre orientale, raffigurante i gigli farnesiani congiunti allo stemma della famiglia Orsini. Ouesto primo ciclo di affreschi é stato accostato, in particolare per quanto riguarda il bestiario decorativo di fregi e cassettoni soffittali, a quelli dei Semidei nel palazzo del cardinale Domenico Della Rovere, eseguiti da Pinturicchio e bottega. Un atto notarile scoperto ad Orte, riguardante proprio Pinturicchio, dimostra che effettivamente il pittore frequentò queste contrade. Nel 1505, in concomitanza delle nozze tra Laura Orsini - figlia di Giulia Farnese e di Orsino - e il nipote prediletto di Giulio II, Nicola Della Rovere, furono aggiunti al precedente ciclo di affreschi dei riferimenti celebranti la famiglia Della Rovere. Pochi sono tuttavia gli interventi giunti fino a noi: tra questi il grazioso soffitto dello "studiolo" della torre orientale, nel quale ricorrono alternativamente la quercia dello stemma Della Rovere e la rosa degli Orsini. Alla morte di Nicola Della Rovere, nel 1534, il feudo di Vasanello passò al figlio Giulio e, da questi, alla sorella Elena, sposa di Stefano Colonna. Il paese rimase ai Colonna fino al 1700, poi passò ai Colonna-Barberini di Sciarra che lo mantennero fino alla caduta dello Stato Pontificio. Al principio del '900 tutti i beni di Vasanello furono acquisiti dalla Banca d'Italia, che cedette poi i latifondi al consorzio della locale Università Agraria. Il castello fu invece acquistato nel 1907 dal prefetto dei Palazzi Apostolici, monsignor Luigi Misciattelli, i cui eredi ne sono ancora oggi proprietari. Nel tentativo di far assurgere a rango industriale la secolare tradizione della ceramica vasanellese, nel 1946 il marchese Paolo Misciattelli trasformò le antiche scuderie Barberini e gli alloggi degli armigeri in una fabbrica innovativa. Purtroppo nel 1978 a causa soprattutto della mancanza di investitori la fabbrica chiuse i battenti. Tuttavia da alcuni anni la figlia di Paolo Misciattelli, Elena, ha iniziato a recuperare non soltanto lo splendido maniero, ma anche i giardini e la vecchia ceramica.

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